Combattimento: Monteverdi – Formé
In occasione del 450° anniversario della nascita di Claudio Monteverdi e di Nicolas Formé – il maggior compositore francese della corte di Luigi XIII – due gruppi di musica antica specializzati in questo repertorio, Les Chantres de Saint-Hilaire di Bordeaux, e Accademia d’Arcadia di Milano, hanno deciso di unirsi per dare vita a un amichevole «combattimento» musicale fra Francia e Italia. Articolato in due tempi, lo spettacolo vede avvicendarsi brani vocali e strumentali delle due principali tradizioni musicali dell’epoca, eseguiti in alternanza da Accademia d’Arcadia e dai Chantres de Saint-Hilaire, entrambi con organico di dodici esecutori (strumentisti e cantanti). Nel finale i gruppi si congiungono per eseguire due mottetti di Monteverdi e di Formé per doppio coro e orchestra.
Questo progetto permette di approfondire la conoscenza di un repertorio musicale che si pensa di conoscere – Monteverdi – o che spesso non si conosce affatto – Formé, Du Caurroy – e di diffonderlo in Francia e in Italia, con questo originale scambio fra artisti dei due paesi. Il titolo “Combattimento” vuole ovviamente ricordare Monteverdi, anche se qui si tratta di uno scambio, o meglio di un confronto del tutto amichevole che vede vincitrice solo la musica stessa.
La nostra intenzione è ovviamente anche quella di sensibilizzare vari tipologie di pubblico alla bellezza e importanza della musica di questo periodo, sia essa italiana o francese, a questo movimento musicale che segna l’inizio della musica moderna e la fine di un Rinascimento che aveva puntato tutto sulla polifonia.
Il complesso dei diversi strumenti e delle diverse voci vengono qui messi in risalto, così come il loro uso specifico in ciascuna tradizione. In Italia sono già in uso gli strumenti ad arco che conosciamo nella loro versione moderna, impegnati in una scrittura che, anche quando è impegnata nel solo accompagnamento della voce, possiede una sua spiccata autonomia. I Francesi prediligono invece la scrittura colla parte, e loro precipua caratteristica è l’uso del consort di viole, amatissimo Oltralpe.
Non mancano i cornetti in entrambe le formazioni, sempre presenti per la loro brillantezza e il timbro ricco e penetrante. Siamo di fronte a due stili profondamente diversi, è vero, ma alla fine del programma le due formazioni vocali e strumentali si uniranno per eseguire i due grandi brani di chiusura, il salmo Nisi Dominus di Monteverdi e il mottetto Ecce tu pulchra es di Formé. In questo modo, l’esito del nostro metaforico “combattimento” è la collaborazione artistica e la condivisione delle rispettive tradizioni musicali.
Infine lo scopo dichiarato di questa operazione è anche quello di presentare un repertorio poco noto: se Monteverdi è noto ai più, non altrettanto possiamo dire di Nicolas Formé, Eustache du Caurroy e altri compositori della corte di Luigi XIII, rimasti per molto tempo in ombra.
Non si tratta qui di giudicare l’uno o l’altro stile, ma di offrire due visioni musicali, di favorire la collaborazione artistica e la scoperta di nuove prospettive musicali attraverso uno spettacolo dinamico e sorprendente.