Press Review
THAT SUBLIME “RECITAR CANTANDO”
Dino Villatico – La Repubblica – 18.11.2018
[…] And so it is that Accademia d’Arcadia and Anagoor have the idea to represent the short circuit between violence and memory of the violence in a performance in which the visual depiction of violence and the musical expression of pain are mirrored one into another, through the projection of scenes on a screen that evokes most of all brutality, and that through musical interpretation give back the mood of the sound, the symbolic culture of the moment that transfigures singing and pain into poetry.
These are sublime pages […] We owe to Alessandra Rossi Lürig the fascinating choice of the musical pieces. The soprano Silvia Frigato understands perfectly the sense of Recitar Cantando. Not only due to her extremely clear diction, but mostly for the musical acting, indeed, and for her singing recitation, that is to say a singing that becomes in itself acting. The Accademia d’Arcadia supports her with the right balance, and the plucked instruments on their part compete with the voice in melodic flexibility. And then there are the instrumental pieces, one more beautiful than the other, and the dances.
In a few words, it is a performance hard to forget, for the lucid vision, and the sense of awareness with which it has been imagined, constructed and made. The very numerous public that rushed to the performance in Rome and the Pelanda del Macro, and at Testaccio for the Romaeuropa Festival has rightly decreed a true triumph for all of the interpreters.
EKPHRASIS AT THE THEATER
By Silvia De Min – Predella journal of visual arts, n°33, 2013 – www.predella.it
A shaking of moods, of crystalline emotions of Baroque flavor: on one side there is music played live on period instruments and masterfully sing by the smooth voice of soprano Silvia Frigato; on the other side the video projections of Anagoor, an artistic group of Castelfranco Veneto who mixes art forms in a poetical manner – video, music, performance – creating delicate and cultured dramaturgy that elongates the time of memory. […] The association of coloristic movement and music is not new as a theoretical concept, and reveals to be as interesting as ever in the actual realization of Et manchi pietà. […]
THE INDIANA JONESES OF RESEARCH MAKE THE IMAGES BECOME SOUND
By Luca Pavanel – Il Giornale – 24.03.2013
Early Music and video-art. At the confines of research, it can happen to chance upon the Indian Joneses of musicology, professors and musicians who go hunting through Arcadia for composers fallen into oblivion, and into the avant-garde group Anagoor, […] involved in contemporary languages. «It is not a movie with a soundtrack, and neither a concert with images. It is a video-work in which music and screen are connected», explains film director Simone Derai.
ET MANCHI PIETÀ
By Lorenzo Parolin – Il Giornale di Vicenza – 19.07.2013
[…] A reflection on Baroque and modernity: the implicit or exhibited sense of death, or the temporariness of reference points and the precariousness of existence, are themes that connect the crisis of the Seventeenth century to that of our days. Anagoor revaluates the Baroque period, form a simple period of decadence to a useful model to explain other transition eras as well, by ideally bringing the German thinker Walter Benjamin of stage. Some pivotal concepts from the essay on “German Baroque Drama” with which the philosopher opened as early as in the 1920s a new interpretation of the 1600s, took shape in “Et manchi pietà” unveiling the modernity of Artemisia and of her world.
ARTEMISIA, TALENT AND COURAGE
By Luigi Fertonani – Bresciaoggi.it – 17.11.2013
A story that finds unimaginable connections with the contemporary world «darkened» by episodes of violence against women. Artemisia Gentileschi was raped but had the courage – almost incredible in those times – to denounce the violence and to face a trial. A suffering that became an inspiring Muse, in spite of all. […] The amorous letter for voce sola «Se i languidi miei sguardi» exalts the extraordinary vocal qualities of Silvia Frigato. Of great emotional impact the interpretation of «Hor ch’è tempo di dormire» by Tarquinio Merula and of «Lagrime mie». Silvia Frigato has an extremely accurately pitched voice, […] that makes the sung text perfectly understandable […]
Accademia d’Arcadia under the direction of Alessandra Rossi Lürig offered the public a most remarkable performance on instruments of great complexity […]
ET MANCHI PIETÀ
By Alessandro Cammarano – operaclick.com – 18.07.2013
The project is fascinating, involves emotions and rationality, makes both the music and the paintings immediately accessible. Everything becomes a narration of life and of the concept that Artemisia has of painting, of her conflictual relationship with her master and father and with other men, and of her thirsth for independence.
The music of the time is in its turn among the most experimental ever composed: […] performed with wonderful lightness by Silvia Frigato, soprano with a perfect voice for Baroque repertoire and a sensible performer of phrasing, and by the Accademia d’arcadia directed by Alessandra Rossi Lürig.
An intelligent evening, with many young people and children, with much food for thought, and in which technology mingles with art, the ancient world marries the contemporary one and makes it immediately comprehensible. The young performers of Anagoor and of Academia d’Arcadia demonstrated that music and painting are not “museum items” but living, vital things in a process of development even though centuries old, with acute intelligence and absolute respect for the music.
ET MANCHI PIETÀ, LA MUSICA OMAGGIA L’ARTE
di Michele Manzotti – La Nazione – 30.06.2020
Protagonisti della serata l’ensemble Accademia d’Arcadia con il soprano Silvia Frigato e Ia compagnia Anagoor che ha curato il video. La formazione musicale ha saputo sottolineare con forza il valore delle musiche scelte (arrangiate e concertate da Alessandra Rossi Lürig) per evitare alle stesse musiche un ruolo didascalico nel rapporto con le immagini. Nel lavoro di insieme sono da citare alcuni strumentisti come Claudia Pasetto alla viola da gamba, Marta Graziolino all’arpa barocca, Giovanni Bellini a tiorba e chitarra barocca, che hanno sottolineato gli elementi di modernità dei brani.
Silvia Frigato è interprete perfetta del recitar cantando nei brani vocali, regalando dei pianissimi affascinanti. Infine i registi Simone Derai, Marco Menegoni hanno dato una lettura dove il passato di Artemisia, letto attraverso vari capitoli, si lega all’attualità della vicenda umana. Successo meritato per un progetto ambizioso.
ROCCA BRANCALEONE: ET MANCHI PIETÀ
di Daniela Goldoni – Operaclick.com – 4.07.2020
[…] I brani strumentali si alternano ad altri cantati, tutti affidati a Silvia Frigato, una delle massime interpreti monteverdiane non solo del momento. Il suo ingresso sulle note e sui versi della Lettera amorosa dai Madrigali guerrieri e amorosi di Claudio Monteverdi è memorabile. Le parole prendono forma, fuse con gli strumenti e con la voce, con una materialità di carne e di sangue e con quella fisicità così terrena che solo la sua musica è capace di evocare quando parla d’amore e di dolore. La Frigato non solo canta sulla parola, ma modella ogni sillaba sulle sue proprie note, evoca la violenza della disperazione che verrà quando intona Hor ch’è tempo di dormire di Tarquinio Merula, la ninna nanna che la Madonna canta al figlio elencandogli tutti i supplizi che dovrà sopportare, e che commenta le immagini di Artemisia sul letto di morte della madre, circondata dai sei fratelli maschi, non più figlia ma madre di sua madre. […]. Lagrime mie, un madrigale che descrive un amore disperato al punto da invocare la morte, diventa un urlo di rivolta contro la violenza che mira ad annientare la vittima nella sua identità più forte, quella di artista. Le parti strumentali si alternano a quelli vocali con altrettanta efficacia. Così una sonata di Giovanni Battista Fontana segue con leggerezza le immagini di Artemisia che si arrampica sui ponteggi di un affresco con la sua lunga gonna aiutata dai fratelli molto più freschi in calzoni corti e a torso nudo, mentre una delicata Folia di Andrea Falconieri commenta la pittrice e i suoi fratelli mentre si versano acqua fresca l’un l’altro dopo una giornata di lavoro. L’equilibrio dello spettacolo è assicurato dalla qualità di ogni sua parte: le immagini di Anagoor, la qualità di interpreti dell’Accademia d’Arcadia, la scelta dei brani quanto mai appropriata, la presenza di Silvia Frigato e la sua tenuta della scena, il pensiero musicale di Alessandra Rossi Lürig che ha concepito il progetto e che dirige l’ensemble.
Il successo è stato clamoroso, con il pubblico che ha chiamato più volte gli interpreti, ottenendo un bis, e dopo a luci spente con tutti fuori scena. E loro sono usciti ancora, stupiti e forse un po’ commossi.
MUSICA ANTICA CON DANTONE E ROSSI LÜRIG
Attilia Tartagni – Gli amici della musica.net – 1.07.2020
[…] Il video proiettato durante lo spettacolo, con la fissità inquietante dei primi piani e con le immagini violente, sottolinea il difficile cammino di Artemisia per rispondere alla propria vocazione. Musica, narrazione e immagini si fondono armonicamente fino a rendere vaghi i reciproci confini, sulle musiche di Claudio Monteverdi e Barbara Strozzi (incredibile, una donna del seicento soprano e compositrice) e ai loro contemporanei Giovanni Maria Trabaci, Lorenzo Allegri, Luigi Rossi, Tarquinio Merula, Giovanni Battista Fontana, Andrea Falconieri, Stefano Landi, Dario Castello. Sopra la mirabile timbrica di strumenti anche originali d’epoca, si è imposta, per l’ottimo fraseggio e l’intensità dell’interpretazione, il soprano Silvia Frigato, sensibilissima portavoce dei tempestosi sentimenti di Artemisia. Lo spettacolo è risultato così convincente da richiedere un bis, questa volta soltanto sonoro, sancendo il parallelo inalienabile fra la poliedrica musica barocca di cui Artemisia era anche interprete e la sua pittura competitiva con quella degli uomini con scene dominate da eroine intrepide che con le armi difendono l’onore proprio e dell’intera comunità in un secolo, il seicento, ricco di sorprese culturali e artistiche.
MERAVIGLE MUSICALI ALLA ROCCA
Enrico Gramigna – R&D – 8.07. 2020
[..] Meraviglie musicali poco frequenti sui palchi odierni, quali le sonate di Giovanni Battista Fontana o di Dario Castello, le arie di Monteverdi, Luigi Rossi, Stefano Landi e, unica musicista, Barbara Strozzi affidate alla voce di Silvia Frigato. La cantante era davvero in stato di grazia: oltre all’ormai consueta precisione nell’intonazione e alla non comune raffinatezza del fraseggio, il soprano ha sfoggiato un’interpretazione carica di densità emotiva, coinvolgente oltre ogni misura. Mirabile sopra tutto l’interpretazione di Hor ch’è tempo di dormire. Canzonetta spirituale sopra la Nanna di Tarquinio Merula. La Frigato è una di quei (rari) cantanti, che non si smetterebbe mai di ascoltare. L’orchestra Accademia d’Arcadia si dimostra assai interessante per le soluzioni timbriche scelte sapientemente dalla direttrice al clavicembalo Alessandra Rossi Lurig. Notevoli, soprattutto, le diminuzioni dei due violini che, insieme alla viola da gamba, indulgono in passaggi eleganti e meravigliosi. Il ricco continuo era, forse, un po’ troppo arpa centrico, tuttavia la grande varietà di timbri a disposizione è stata ben sfruttata dall’orchestra. Sul palco, dietro di loro la proiezione del filmato di Anagoor, efficace, ma cruento senza appello, nel riordinare le pagine della vita della Gentileschii, armonizzandola con la musica.